Oshuu

Indice:
– L’Impero
– Geografia
– Fauna
– Popolazione
– Governo
– Economia
– Cultura & Abbigliamento
– Fede
– Leggi

– L’Impero –

L’Impero di Oshuu affonda le sue antiche radici nei passati conflitti tra tribù dominanti, stanziate per anni nella regione denominata dei “Mille Fiumi”, oggi sede dell’antico impero. Il motivo di scontro tra le raccolte realtà tribali, è da ricercarsi nella crescita spropositata di molteplici di esse e di conseguenza, nell’assenza di territorio non ostile in cui insediarsi e crescere, portando così ai primi attriti per le risorse, ma soprattutto per lo spazio edificabile, che culmineranno in una vera e propria guerra intestina della regione. Solo una tribù avrà il completo sopravvento sulle altre, eliminando le concorrenti o assimilandole, dando così vita alla società imperiale per come la conosciamo, al cui apice siede l’Imperatrice, diretta discendente dei fondatori. Diverse dunque le comunità che hanno contribuito a fondare il primo insediamento stabile, fornito di quelle che all’epoca venivano definite delle vere e proprie opere di ingegneria avanzata: una complessa rete fognaria e un imponente sistema di acquedotti, che diverranno il solido scheletro della città di Wafubao.

Geografia

Sul territorio dell’Impero si estende a perdita d’occhio una quasi impenetrabile foresta di svariate specie vegetali, con gran predominanza di mangrovie, flora acquatica e bambù. Ricco di bacini idrici e corsi fluviali che alimentano vaste paludi, Oshuu ha forse uno dei terreni meno facili da trattare ed edificare: difficile poggiar le fondamenta di opere monumentali, lì dove le falde acquifere rischiano puntualmente di esondare. A Nord-Ovest si estende una fitta palude tropicale, la Palude dell’Eterna Perdizione, che tende a diramarsi dolcemente ai confini con il deserto mumyano, mentre a Est e Sud-Est, al limitare con i territori di Axetarg, la Foresta Candida è composta perlopiù da conifere e latifoglie, nate dalla presenza delle catene montuose in prossimità della costa, che hanno reso leggermente più rigido il clima. Nella zona centrale della regione, preponderante è il terreno paludoso ove sfocia il fiume Sakura, mentre la zona costiera vanta candide spiagge di origine corallina. Un nutrito arcipelago di isole funge da frangiflutti naturale, seppur le numerose correnti marine possano risultare insidiose a inesperti naviganti. Tipiche della regione, sono le grotte allagate dall’acqua dolce, che dai nativi dell’entroterra vengono comunemente chiamate “cenote”. Il clima risulta uniformemente caldo e pesantemente umido a causa anche delle precipitazioni abbondanti, con picchi di 38-40°C al centro della regione e a Nord-Ovest, mentre al limitare con Axetarg e le ampie vallate di Rionhet, non si scende mai sotto i 10°C, con banchi di nebbia persistenti nella zona dell’isola di Shagu, ove famosa è la crescita dei ciliegi di Oshuu, esportati a fatica nella capitale.

– Fauna –

Oshuu vanta una gran varietà di fauna locale, con numerose specie di grandi e piccoli uccelli le cui piume vivaci e variopinte, spesso vengono utilizzate nell’Impero come ornamenti nobiliari o paramenti sacri. Presenti anche i pipistrelli e alcune specie di scoiattoli volanti, nonché numerose tipologie di insetti, mentre la più ampia comunità di rettili e anfibi esistenti sul continente, si può trovare proprio nella regione dell’Impero: dalle foreste, alle paludi, passando per le acque cristalline dell’arcipelago, non vi è luogo in cui serpenti terrestri o marini non nidifichino, proliferando indisturbati. Il serpente ha un importante valore nel mercato di Oshuu, fornendo pellame, carne, uova, preparati estetici, farmaceutici e veleni. In maniera non dissimile, rane e rospi sono abbastanza comuni nell’economia imperiale, così come coccodrilli, alligatori e caimani, iguane e tartarughe, queste ultime due presenti specialmente sulle isole e sulla costa. I pochi mammiferi presenti, sono perlopiù primati di piccole dimensioni, giaguari, tigri, tapiri e al confine con Axetarg, volpi, cani procioni e i capricorni di Shagu. Pesci e mammiferi acquatici sono alla base dell’economia di Oshuu, fornendo il sostentamento necessario, prodotti utili e ricoprendo un ruolo divino nella religione e cultura imperiale. Famose sono le carpe ornamentali di Wafubao.

– Popolazione –

La popolazione è distribuita principalmente lungo la costa e il fiume Sakura, ma non sono inusuali nuclei situati nell’entroterra. E’ facile che popolazione, etnia, usi, costumi, dialetti e religioni differiscano ampiamente, da provincia a provincia, dando all’Impero una connotazione multietnica e multiculturale.

Le Razze più popolose sul suolo di Oshuu: Acquatici, Naga, Corrotti.

Mediamente popolose: Umani, Chimere, Orchi, Gandrak, Elfi.

Meno popolosi: Prescelti, Drow.

– Governo –

Oshuu è un Impero di tipo ereditario elettivo matriarcale, ovvero sono l’Imperatrice e i membri femminili anziani della sua famiglia a eleggere colei che succederà al “Trono di Loto”. Normalmente, si tratta della prima figlia femmina dell’Imperatrice, ma non è inusuale che venga scelta una delle altre figlie, o addirittura una cugina, se non una nipote, se ritenuta più idonea a governare l’Impero. Il ruolo dell’Imperatrice, oscilla tra quello di alta carica religiosa e quello di regnante assoluta, demandando al Primo Macuahuitl (la seconda figura amministrativa più importante dell’Impero), la gestione dell’esercito, composto da una corposa fanteria a sua volta suddivisa in fanti pesanti e leggeri, ricognitori di terra e acqua e arcieri, particolare la totale assenza di cavalleria e di macchine da assedio. Imponente la flotta Imperiale e le figure specifiche legate ad essa, come il genio navale. L’Imperatrice si avvale di numerosi Alti Funzionari, ognuno con il compito di gestire uno specifico aspetto dell’Impero: L’Alto Tesoriere, l’Alto Giudice, l’Alto Geniere, l’Alto Guaritore, l’Alto Ambasciatore e l’Alto Maestro. A loro volta, queste figure dispongono di funzionari di minore importanza che si occupano di snellire e facilitare l’amministrazione di Oshuu. L’Impero è diviso in piccoli feudi amministrati da feudatari che fanno capo all’Imperatrice e ai suoi collaboratori.

Fanteria: 55%

Flotta navale: 45%

– Economia –

L’Economia dell’Impero di Oshuu, agli albori della sua fondazione, era composta essenzialmente dal libero scambio tra mercanti imperiali, escludendo dalle proprie rotte i reami vicini. Una timida apertura si è palesata in tempi più moderni e grazie alla costruzione della via Imperiale, che ha reso gli scambi più agevoli. Anticamente, la valuta di Oshuu, era il “Mon”, una moneta oblunga di rame, con un foro quadrato nel centro. Con l’apertura a Rionhet, gli imperiali hanno adeguato questa moneta ai nuovi materiali utilizzati, avendo cura di cambiarne anche il valore. La forma è rimasta pressoché inalterata. Le principali risorse dell’Impero sono: pietre preziose tra cui giada, lapislazzuli, turchesi e crisocolla; metalli quali l’oro e l’argento, pellame derivante da rettili e grandi predatori, come il giaguaro e la tigre; perle, madreperle, coralli e carapaci di tartaruga, seta e cotone, argille pregiate, legname, pescato alimentare e ornamentale, erbe officinali e in generale, prodotti di origine vegetale di svariate qualità. Granito e rocce calcaree sono adibite alle costruzioni.

– Cultura & Abbigliamento –

L’abbigliamento dell’Impero risulta essere molto vario e differisce in maniera estremamente marcata da feudo a feudo, variando anche in base alla posizione sociale o al genere di appartenenza. Nell’entroterra del Nord-Nord Ovest, tra la popolazione sono comuni perizomi in fibre di agave, spesso privi di tintura o blandamente decorati da intrecci di erbe; accompagnati da piccoli mantelli grezzi. Le donne a propria discrezione, coprono i petto con fasce di fibre, o con sovrabbondanza di gioielli grezzi, seppur siano piuttosto libere di non indossare nulla. Tra la nobiltà della zona, sono in voga tinture per vesti ottenibili da insetti, molluschi e cortecce, mantelli in pelli animali, ornamenti di piume per arti e capelli e gioielli più raffinati. I più benestanti, possono permettersi stoffe e gioielli provenienti dai feudi limitrofi. Sulle isole e sulla costa, comprendendo la città di Wafubao, la popolazione indossa medio-lunghi riquadri di stoffa avvolti attorno alla vita, riccamente decorati e colorati, sotto cui spesso portano un piccolo perizoma attillato di cotone, che permette loro di immergersi senza doversi forzatamente denudare. Gli uomini accompagnano questo indumento a una copri spalle aderente di cotone, mentre le donne indossano una blusa aderente che tiene il ventre scoperto e le braccia libere, permettendo al seno di rimanere fermo. Molto comune l’utilizzo di kimoni e vestaglie. La nobiltà della zona, differisce dalla popolazione per l’utilizzo di materiali più pregiati ed elaborati e per l’uso di particolari costumi riservati alla casta sacerdotale o alla famiglia imperiale, come ad esempio copricapi in oro massiccio e giada, manicotti per braccia di sete ricamate e geta, sandali alti di legno. A Est, ai confini con Axetarg, i costumi si fanno leggermente più pesanti, comprendendo mantelli di fibra e pelliccia animale, casacche lunghe con spacchi laterali e pantaloni larghi che si chiudono attorno alla caviglia. Donne e uomini vestono simili a causa delle temperature, differendo solo nei colori e nella foggia degli indumenti. Solo in questa zona, le calzature sono di effettivo utilizzo tra popolo e nobiltà senza distinzioni, potendo far conto sul tabi, un calzino alto ala caviglia con l’alluce diviso dal resto delle dita, che veniva accompagnato da elaborati sandali di fibre vegetali. Le distinzioni maggiori tra uomo e donna, nell’Impero, sono dati dagli ornamenti e dal taglio di capelli: estremamente in voga, per non dire tradizionale, è la frangia frontale, più o meno lunga. Le ragazze e i ragazzi, sono solite tenere i capelli sciolti, ma con il matrimonio o l’inizio di un mestiere, è uso comune intrecciarli, rasarli o acconciarli, in maniera anche molto elaborata. L’uso di parrucche non è poi così inconsueto. I tatuaggi fanno parte della tradizione dell’Impero e determinano l’appartenenza a una famiglia, a uno stato sociale, a una condizione di vita, o persino alla commissione di crimini. La nudità, generalmente, non viene vissuta con disagio e la sessualità è estremamente libera, ma raggiunta l’età adulta è auspicato che venga consumata con riservo e nei luoghi opportuni. Datasi la società matriarcale, la donna ha un ruolo dominante nelle relazioni amorose.

– Fede –

Gli Dei

Le quattro principali divinità del continente, ad Oshuu, conservano alcune delle peculiarità per cui vengono adorate e ne manifestano di nuove, esternando quella che è la cultura del luogo e le sue tendenze. I loro nomi mutano, addirittura il loro sesso viene alterato, ma la sostanza cambia poco.

Atz-mang/Armong

Nel Regno di Oshuu, Armong diviene la Dea Atz-mang, divinità legata alla guerra, allo scontro fisico e alla fatica. Seppur non abbia la stessa rilevanza delle altre tre divinità, ha comunque un posto nel pantheon oshuuano, venendo venerata da guerrieri, mercenari e assassini o da tutti coloro che devono affrontare una grande fatica fisica, una importante prova di resistenza. A lei sono legate tutte le arti belliche, la caccia e le manifestazioni di potere fisico. Viene spesso rappresentata come una Naga strisciante dal fisico muscoloso e possente, dalla pelle nera ricoperta di squame dorate, con corti capelli ricci. La sua arma prediletta è il macuahuitl, una mazza piatta e larga, con i bordi ricoperti da lame di ossidiana.

Rout’i/Rhotyx

L’ambigua divinità dell’intelletto, nel Regno di Oshuu, assume una connotazione più definita, ma non meno doppia. Manifesta entrambi i sessi e si fa portavoce del dualismo femminino/mascolino, in ogni sua forma. Rout’i è la divinità dell’ambivalenza, delle zone d’ombra, dove non c’è ne luce ne oscurità, rappresenta la molteplicità del pensiero e delle possibilità. Le infinite vie del fato. Viene venerata da maghi, dai ladri, dai mercanti, dai viaggiatori e da tutti coloro che si pongono quesiti e che generalmente, si lanciano verso l’ignoto. A loro (viene usato il plurale per definire questa divinità) sono legati i viaggi fisici e mentali, la strategia, il gioco d’azzardo e le arti arcane. Vengono spesso rappresentati come umani aventi un unico corpo con genitali maschili e femminili e un piccolo seno, con pelle olivastra, capelli neri, lisci e lunghi, vestiti sempre di un manto di nebbie. La sua arma prediletta è la cerbottana avvelenata.

Ginkotsune/Genithalia

In assoluto, la Dea più venerata nel Regno di Oshuu, rappresentante la fertilità, l’abbondanza, l’acqua in ogni sua forma, la natura madre, ma anche matrigna. E’ infatti vista come divinità tanto positiva, quanto negativa, poichè essa è l’oceano che da nutrimento, ma anche la tempesta che governa i mari. A lei sono legate anche le paludi, luogo indubbiamente fertile e ricco di vita, seppur pieno di insidie e trabocchetti letali. Viene venerata indifferentemente da ogni buon fedele di Oshuu che si rispetti, che sia per buon auspicio, per avere un raccolto profiquo, una buona navigazione o semplicemente un ventre gravido. La leggenda narra, inoltre, che la famiglia dell’Imperatrice sia stata benedetta da Ginkotsune in tempi antichi, permettendo al nobile clan di vincere le guerre intestine del regno. Non c’è angolo della regione che non vi sia strettamente devoto. A lei sono legati la navigazione, l’agricoltura e la pesca, il comando e la sessualità. Viene rappresentata come una Acquatica dalla pelle diafana come le spiagge di Oshuu, dagli occhi neri come gli abissi degli oceani, dai capelli verdi come le paludi dell’entroterra, ricoperta di squame e pinne argentate. La sua arma prediletta è la Nodachi di corallo.

Hanae/Anuna

Come nel resto del continente, Hanae è la Dea della morte e del decadimento. Oltre a questo, rappresenta il mondo degli spiriti, la guardiana del soprannaturale e colei che, in accordo con Ginkotsune, conduce le anime verso gli abissi dell’aldilà. Viene venerata da chi ha una visione fatalista della vita, da sacerdoti, maghi e studiosi, ma anche da numerosi artigiani, poichè si dice che un artigiano capace è in grado di dare spirito alla sua opera e renderla “vivente”. Hanae è unanimamente definita come una Gandrak mutaforme, in grado di assumere qualunque aspetto la lasci passare inosservata tra i mortali. Si suppone che le sue forme preferite, siano la leggendaria volpe a più code Hanako, il serpente a due teste Kiyo o il gatto a tre occhi Tetiyotl.

Spiriti, semidei, eroi e antenati

La fede di Oshuu è apertamente politeista e non si limita all’adorazione delle quattro principali divinità del continente di Feyon. Vengono pregati spiriti degli elementi, creature site in luoghi particolari, semidei, eroi della tradizione oshuuana e gli antenati della propria famiglia.

Gli spiriti, nella religione oshuuana, sono largamente adorati in tutto l’Impero e vengono definiti come emanazioni minori delle divinità. Sono esseri legati agli elementi e in essi alberganti. Uno spirito potrebbe essere custode di uno stagno in cui sono avvenuti “fatti di natura divina”, oppure risiedere in una casa abitata, proteggendo quest’ultima e coloro che la abitano dagli eventi avversi (spesso chiamati spiriti domestici). Gli oshuuani spendono molto tempo a compiacere gli spiriti con piccole offerte e sacrifici, sperando di comprarsi il loro capriccioso favore.

I semidei, nella religione di Oshuu, altro non sono che i figli delle divinità avuti con uomini o donne meritevoli delle loro attenzione. Questi risiedono alla corte dei loro divini genitori, ma non è inusuale sentire del loro intervento in terra, nei canti religiosi e negli epici racconti. I semidei hanno poteri divini, ma non godono dell’eternità e sono fallibili come i mortali. Sono spesso accompagnati da spiriti. Un breve elenco dei semidei più famosi:

– Huitzilli, la messaggera divina, figlia di Hanae e un umile fabbricante di imbarcazioni

– Jinko, la tessitrice di haiku, figlia di Ginkotsune e dell’eroe Fukusaburu

– Masamure, il fabbro dei cieli, figlio di Atz-mang e di un cacciatore

Poktli e Mextli, la nebbia e la tempesta, figli gemelli di Rout’i e di una imperatrice

Gli eroi sono mortali “toccati” dalla benevolenza degli Dei. Hanno portato a compimento grandi imprese in onore degli Dei o dei valori a essi legati. Gli oshuuani spesso li riveriscono, ambendo a poter un giorno diventare proprio come loro. Un breve elenco degli eroi più famosi:

– Fukusaburu, eroe che accompagnò la prima imperatrice nella sua ascesa al trono, unificando le popolazioni dell’entroterra a quelle della costa. Le sue gesta furono così eroiche da attirare l’attenzione di Ginkotsune in persona, che volle premiarlo con il suo amore.

– Iztacoyotl, eroe omaggiato in particolar modo nell’entroterra. Purgò le paludi e i fiumi dalla presenza delle bestie più temibili che l’Impero potesse immaginare, rendendole più vivibili a coloro che le risiedevano. La sua forza è seconda solo a Atz-mang stessa!

– Toyoko dell’Alba, eroina che difese fino alla morte i territori di levante, assediati dalle popolazioni di Axetarg. Indossava il Vello delle Nebbie, confezionatole da Masamure su ordine di Poktli, per nascondersi alla vista dei nemici.

– Xaly, unico caso di corrotta elevata al rango di eroe e ricordata per l’incredibile astuzia. Cacciò una minoranza ribelle dall’arcipelago di Giada, usando l’inganno e la strategia. Suo era il favore di Rout’i.

– Imperatrice Ai, una delle sovrane più ricordate dalla popolazione di Oshuu. Fece fronte alla pestilenza delle 40 stagioni, riuscendo a salvare l’Impero dalla crisi grazie alle sue manovre politiche, sociali e mediche. Rout’i la premiò donandole due figli gemelli.

– Patecatl il monco, eroe privo della mano destra, vendicò ogni oshuuano caduto durante la guerra tra i regni addiacenti. Si dice che perse la mano contro un Sultano mumyano, vendicandosi poco dopo dell’affronto. Gli rapì la figlia prediletta e la sposò. Da quel dì, gli oshuuani amano usare un detto particolare “A Mumya piove tante volte quanti sono i pianti della moglie di Patecatl per la nostalgia della sua vecchia terra”. Hanae pare avesse graziato l’eroe con una mano di giada mobile.

La gente di Oshuu crede molto fermamente negli antenati, essendo i membri defunti di una famiglia o di un clan, guardiani dei propri discendenti. Sono in grado di influire positivamente o negativamente sul destino della famiglia o del singolo, per questo ad essi vengono dedicati, come per gli spiriti, sacrifici e omaggi di ogni genere. Molti oshuuani colpevoli di crimini, omaggiano i loro antenati per cercarne il perdono, spesso senza ottenere alcun segno di tale clemenza.

Offerte e sacrifici

In tutto l’Impero sono largamente eseguite offerte di fiori, incensi, candele, frutta, acqua e bevande in onore del pantheon divino. I più abbienti possono permettersi di offrire anche oro e pietre preziose. Essendo gli oshuuani un popolo tanto spirituale quanto pragmatico e soprattutto opportunista, nel tempo ha modificato l’abitudine di gettare le offerte più utili nel mare o nelle paludi, limitando a fiori, lanterne e acque benedette gli omaggi con cui rabbonirsi divinità e non. Gli incensi sono diventati appannaggio dei templi, cibo, candele, oro e altre preziose offerte, vengono tenute per poco tempo presso gli altari, prima di esser recuperati e ovviamente usati. I sacrifici invece, originariamente svolti quasi esclusivamente nell’entroterra, godono di una certa popolarità in tutta Oshuu. Un Impero fortemente burocratico come quello dei Mille Fiumi necessita di opportuni sfoghi sociali, per arginare l’eventualità di ribellioni e sommosse… Per cui non è inusuale che il regno utilizzi con estrama leggerezza l’espediente dei sacrifici animali e umani, in piccola o larga scala. Tradizione vuole che il cuore della bestia sacrificata, venga assimilato da colui che svolge il sacrificio, lasciando il resto della carcassa alla natura, come dono a spiriti e belve fameliche della tradizione. Quando il sacrificio avviene su un individuo, il cuore viene invece bruciato e il corpo abbandonato unicamente nel mare, dove si dice risieda il regno sommerso degli Dei. I soggetti scelti per i sacrifici, vengono spesso scelti tra criminali, blasfemi e traditori.

Nell’Impero viene professato apertamente il politeismo, inteso come adorazione tanto di divinità, quanto di spiriti e creature leggendarie. La principale autorità religiosa di Oshuu è proprio l’Imperatrice, che svolge le funzioni religiose esattamente come qualsiasi altra sacerdotessa e anzi, detiene numerose altre responsabilità che non gravano sul resto del clero. Il sistema sacerdotale dell’Impero è composto quasi esclusivamente da sacerdotesse, ad eccezione fatta per il ruolo del “Tlamacazqui” che tradotto, significa “donatore di cose”. Esso si occupa di assicurare ai templi il necessario per le funzioni religiose e saltuariamente, aiuta a svolgerle. La casta sacerdotale è composta da sacerdotesse appartenenti tanto al popolo, quanto alle famiglie nobili, ognuna di esse istruite al culto una volta intrapreso il seminario, che dura sei anni. Il sistema sacerdotale è suddiviso per gradi di importanza e ad ogni grado, viene dato un ulteriore compito da svolgere durante le funzioni e nelle mansioni giornaliere. Le sacerdotesse, una volta intrapreso il seminario, restano tali a vita, poiché “sposano” la causa del divino. Possono scegliere di sposarsi con il partner terreno o di non farlo, in ogni caso, le sacerdotesse non lasciano in eredità nulla, poiché i possedimenti clericali appartengono all’Impero e ad essi tornano alla morte di un componente religioso. Il clero, eccezione fatta per i Tlamacazqui, abita i templi assieme alle loro famiglie, qualora ne avessero una, determinando così vere e proprie comunità nelle strutture religiose. Essendo la religione legata a doppio filo con la figura dell’Imperatrice, come accennato, strutture, beni e terreni appartengono l’Impero e da essi vengono gestiti. I templi sono indissolubilmente legati all’acqua, stagnante o corrente che sia e sorgono sempre su di essa o nelle vicinanze più prossime di uno specchio d’acqua. Di seguito uno schema sull’organizzazione clericale imperiale.

Prima Sacerdotessa dell’Impero, detta Takai -> Ruolo esclusivo dell’Imperatrice. Mansioni: Sancire l’inizio e la fine delle festività, funzioni religiose della giornata, del mese e dell’anno; investire le nuove sacerdotesse durante particolare rito, esclusivi riti sacrificali, gestione dei beni e terreni clericali.

Seconda Sacerdotessa dell’Impero, detta Kamana -> La seconda carica religiosa più importante del clero, ottenuta per anzianità e meriti. Mansioni: funzioni religiose della giornata, del mese e dell’anno, curatrice dei templi della capitale, se richiesto, assiste l’Imperatrice nelle decisioni spirituali.

Alta Sacerdotessa dell’Impero, detta Maneja -> Sacerdotessa a capo di un tempio al di fuori della capitale, carica ottenuta per anzianità. Mansioni: funzioni religiose della giornata, del mese e dell’anno, gestisce il tempio di cui è a capo, svolge riti sacrificali, si occupa del seminario delle future sacerdotesse.

Sacerdotessa dell’Impero, detta Niso -> Sacerdotessa comune di un tempio, carica ottenuta per anzianità. Mansioni: funzioni religiose della giornata, del mese e dell’anno, se necessario assistente della Maneja, si prende cura giornalmente del tempio.

Volontario al Tempio, detto Tlamacazqui -> Unica carica accessibile agli uomini. Mansioni: Si prende cura giornalmente del tempio e lo rifornisce, occasionalmente prende parte alle funzioni.

Seminarista al Tempio, detto Cóatli -> Individuo di genere femminile, che decide di sposare il divino. Mansioni: studiare e assistere alle funzioni, prendersi cura del tempio e aiutare le Sacerdotesse.

Le Lame di Ossidiana

Nonostante le numerose possibilità concesse agli uomini di Oshuu in diversi frangenti, a quest’ultimi è praticamente negato l’accesso ai ranghi alti del sacerdozio, dovendosi accontentare di assistere come inservienti nei templi. Durante la crescita dell’Impero, si è rapidamente andato incontro al formarsi di specifici corpi di guardia religiosi, in risposta all’impossibilità di predicare la parola degli Dei. Sono così nati i Coatlcali, i Jinmusha o i Chienbin Than-Than, nomi diversi per identificare le “Lame di Ossidiana”. Un’elite scelta di quasi soli uomini (le donne sono estremamente rare e inusuali, essendo questo un impiego “umile” per il loro genere), la cui principale occupazione è salvaguardare l’incolumità delle sacerdotesse ed eseguire per loro compiti particolari od operazione di… Rieducazione religiosa. Non è insolito vedere una lama di ossidiana uccidere, torturare o rapire coloro che praticano alla luce del sole, religioni diverse da quella imperiale,contravvenendo alle leggi vigenti del regno (la legge parla chiaro: chi crede in altro, deve farlo esclusivamente in casa sua). I tre gruppi delle Lame di Ossidiana, si diversificano semplicemente per la zona di provenienza: Coatlcali per l’entroterra, Jinmusha per la costa e i Chienbin Than-Than per il freddo Est. Non ci sono altre differenze rilevanti, se non al massimo nel vestiario, dettato dal clima. Ciò che accomuna esteticamente le Lame è la presenza di numerosi tatuaggi su tutto il corpo, spesso identificativi e con simbolismi propri di questa guardia d’elite.

– Leggi –

Ridurre la burocrazia Oshuuana a una manciata di poche leggi, potrebbe sminuire il complesso e forse troppo intricato sistema legislativo del paese. Dunque verranno qui di seguito elencate le leggi cardine di Oshuu, fermo restando che per ognuna di esse vi sono norme, cavilli, atti, forme e procedure apparentemente infinite.

  1. L’Imperatrice è la massima carica istituzionale e religiosa del Regno dei Mille Fiumi e a lei va la fedeltà del suo popolo. Arrecare offesa alla sua figura o disubbidire alla sua parola, equivale alla pena capitale.
  2. Commettere crimini gravi nel Regno dei Mille Fiumi, assicurerà una pena adeguata alla gravità dell’illecito commesso. Spetterà a un consiglio di funzionari addetti, decretare la sanzione opportuna.
  3. Commettere crimini lievi nel Regno dei Mille Fiumi, comporta una pena adeguata alla gravità dell’illecito commesso. Spetta a un solo funzionario addetto decretare la sanzione opportuna.
  4. Ogni cittadino di Oshuu ha diritto a difendersi dalle accuse di terzi. Un funzionario addetto prenderà in carico la disputa per giudicare reali o infondate le insinuazioni dell’accusante, secondo prove tangibili e testimonianze attendibili. In caso di accuse fondate, l’accusato dovrà pagare un risarcimento. I crimini di lieve entità e le dispute personali possono essere risolte senza dibattito, grazie a un risarcimento monetario o in beni. Se lo ritiene opportuno e a seconda delle circostanze, il funzionario addetto può declassare a rango di schiavo, accusato o accusante.
  5. Lo schiavismo e la prostituzione sono legali fonti di reddito, coloro che esercitano questo mestiere hanno i medesimi diritti e doveri di qualsiasi altro mestiere.
  6. Gli schiavi sono un bene comune o privato a tutti gli effetti. Il danneggiamento di questi beni da parte di terzi, comporta una pena adeguata alla gravità del danno.
  7. Nel Regno di Oshuu è concesso usare le armi per difesa e offesa, indipendentemente dal contesto. E’ vietato entrare armati nel palazzo imperiale e nei templi.
  8. La libertà di culto è concessa con rigide limitazioni. Fedi provenienti dagli altri regni, sono praticabili sono in contesti privati e non è possibile riunirsi in luoghi pubblici per festività o manifestazioni religiose che non siano quelle imperiali.
  9. Ogni cittadino di Oshuu è libero di vivere la propria sessualità come meglio crede, senza vincoli di razza o classe. E’ fatto divieto avere rapporti sessuali in pubblico.
  10. Ogni razza, genere sessuale e classe sociale ha stessi diritti e doveri in tutto il Regno dei Mille Fiumi. La maggiore età si raggiunge al diciottesimo anno di vita, in cui si diviene a tutti gli effetti legalmente perseguibili e autonomi.
  11. Rubare, contrabbandare, falsificare, danneggiare Cristalli, a prescindere dalla loro grandezza, è punibile con la morte.